La vita umana è un eterno conflitto. L’uomo muore con le armi in pugno. (Arthur Schopenhauer)
Il conflitto è una questione universale: riguarda tutti gli esseri umani e tutti gli ambiti socio-relazionali. Il conflitto è presente in ogni area della nostra vita quotidiana, dall’ambito familiare, sociale o professionale e nasce soprattutto dalla scarsa comunicazione e comprensione. Nessuno ne è escluso! Per questo è molto importante, anzi necessario cambiare la declinazione sociale del suo significato, partendo da una nuova alfabetizzazione al conflitto, dando nuovo e corretto significato a questa parola, che abitualmente viene associata a guerra e distruzione.
Al contrario, il pedagogista Daniele Novara ne "La grammatica dei conflitti" e in "Litigare fa bene", ci insegna che la pace è conflitto, in quanto permette di mantenere la relazione anche nella divergenza. È la capacità di stare nel conflitto elaborando in maniera positiva le problematiche conflittuali.

E il conflitto, se gestito in maniera pacifica racchiude in sé un forte potenziale di crescita personale e sociale.
Ritornando al significato specifico della parola conflitto vediamo come il suo etimo ci richiama l’idea dello scontrarsi, del cozzare, del battere.
Ecco, pensando a due parti che si scontrano tra loro viene alla mente l’immagine di due pietre di selce che vengono sbattute l’una contro fino ad emettere delle scintille.
Una volta creata la scintilla abbiamo due possibilità:
- Gestirla e creare qualcosa di utile e costruttivo, ovvero prendercene cura, gestire le fiamme nascenti e riscaldare la nostra “casa”,
oppure
- Lasciarle divampare in un incendio senza controllo
Questo esprime esattamente l’idea del conflitto e di quello che possiamo farci quando ci troviamo davanti alla sua scintilla: prenderci cura della scintilla per cambiare il significato distorto della parola conflitto. Imparare ad “Essere nel fuoco” come ci suggerisce Arthur Mindell nel suo omonimo libro, dimostrandoci come il fuoco della diversità e del conflitto anziché condurre alla discordia, all'intolleranza e alla reciproca ostilità può divenire carburante per generare rapporti autentici, facendoci scorgere l'umanità che ci accomuna dietro ogni ferita.
E come è possibile trasformare il rogo di un violento confitto in fiamma che nutre? Si può fare molto ponendo l’attenzione sulla relazione, su come l’essere umano sta nella relazione, come comunica, che attenzione rivolge alla sua parte emotiva, quali sono i suoi bisogni.
Si dice da sempre che l’essere umano è relazione. Il conflitto è un aspetto necessario e vitale nelle relazioni, oltre ad essere una necessità evolutiva, un momento di sano sviluppo psicologico che permette di dare forma alla creazione delle differenze e ampliare il proprio campo di visione della realtà.
Quando il conflitto è gestito male può causare gravi incomprensioni e compromettere le relazioni personali e professionali e può instaurare importanti stati di malessere. Ma se esso è gestito in modo rispettoso e positivo, offre l’opportunità di rafforzare il legame tra le persone.
Alcuni dei nostri laboratori di counseling e libroterapia umanistica affrontano il tema del conflitto proprio con l’obiettivo e la speranza di poter contribuire a trasformare la cultura del conflitto in cultura delle relazioni e di consapevolezza di se’ !
Ti abbiamo incuriosito? Vuoi partecipare ad un percorso di counseling o libroterapia umanistica? Scrivici o chiamaci attraverso la pagina dei contatti.
Un caro saluto,
Laura e Patrizia
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